Introduzione
La kinesiologia è uno strumento potente per ascoltare il corpo e comprenderne i segnali, spesso prima che si manifestino sul piano fisico. Ma cosa succede quando il kinesiologo non è disponibile? È possibile praticare test muscolari su se stessi?
La risposta è sì. Con l’autotest kinesiologico, anche chi non è un professionista può imparare a valutare il proprio stato energetico e intervenire con semplici tecniche di riequilibrio. In questo articolo scoprirai cosa serve, come si esegue, quali errori evitare e come applicarlo nella vita quotidiana.
Cos’è l’autotest kinesiologico?
L’autotest kinesiologico è una variante del test muscolare tradizionale in cui l’operatore e il soggetto testato coincidono. È una tecnica che consente di comunicare con l’intelligenza profonda del corpo tramite variazioni nel tono muscolare.
Si tratta di una pratica di auto-ascolto profondo: il corpo, sottoposto a uno stimolo fisico, emozionale o informativo, risponde con una sensazione di “forza” o “debolezza” percepibile nel test.
Quando è utile l’autotest?

L’autotest è utile per:
- Capire se un alimento è adatto al proprio sistema
- Testare rimedi naturali, integratori o essenze floreali
- Individuare emozioni bloccate o aree in squilibrio
- Scegliere un trattamento energetico (suoni, patch, colori)
- Guidare una meditazione o una respirazione focalizzata
- Prendere decisioni in coerenza con il proprio sentire
🔗 Approfondimento autorevole:
International College of Applied Kinesiology – Self-testing principles
I principi fondamentali del test muscolare
L’autotest si basa sugli stessi principi neurofisiologici e vibrazionali del test classico:
- Stimolo → Il corpo viene esposto a un’informazione.
- Percezione → Il sistema nervoso elabora lo stimolo.
- Risposta muscolare → Si manifesta un cambiamento tonico che può essere percepito attraverso il test.
È essenziale non forzare la risposta, ma lasciare che emerga naturalmente, osservando i segnali del corpo senza aspettative.
Tecniche pratiche di autotest

Esistono diverse varianti dell’autotest, adatte a diversi livelli di esperienza e sensibilità.
1. Anello (O-Ring)
Un classico: pollice e indice formano un anello. Con l’altra mano si cerca di aprirlo. La tenuta indica una risposta “forte”, la facilità nel separare le dita una risposta “debole”.
2. Test della flessione del dito
Estendi un braccio, solleva un dito e chiedi internamente una domanda. Poi cerca di fletterlo con l’altra mano. Se il dito è resistente, la risposta è positiva. Se si flette facilmente, è negativa.
3. Test della caduta (Body Lean Test)
In piedi, occhi chiusi, chiedi: “Mi fa bene mangiare questo alimento?”. Il corpo tenderà a sporgersi in avanti (risposta positiva) o indietro (negativa). È molto efficace per test rapidi.
4. Test muscolare con pressione
Spingi con una mano contro il dorso dell’altra, mantenendo una leggera resistenza. Quando la forza si riduce, è un segnale di squilibrio.
Le chiavi per un autotest efficace

Per ottenere risposte affidabili, è fondamentale:
✅ Essere centrati
Fai qualche respiro profondo prima di iniziare. L’autotest funziona meglio in uno stato di neutralità emotiva.
✅ Formulare bene le domande
Evita frasi vaghe o ambigue. Usa affermazioni dirette come:
“Questo integratore è benefico per me oggi.” “Ho bisogno di riequilibrare i reni?”
✅ Idratazione
Bevi acqua prima e dopo. La deidratazione altera la conduzione elettrica del corpo e quindi la precisione del test.
✅ Evita eccessi di stimoli
Disattiva telefoni, musica o campi elettromagnetici forti. Il campo elettro-biologico deve essere stabile.
Cosa si può testare?
L’autotest permette di lavorare su molteplici livelli:
💊 Frequenze e sostanze
Integratori Oli essenziali Patch fototerapici (es. testare quale attivare)
🌿 Emozioni e chakra
“Ho rabbia bloccata nel fegato?” “Il chakra del cuore è equilibrato?”
🧠 Pensieri e convinzioni
“Credo davvero di meritare il successo?” “Mi sto sabotando su questo progetto?”
🧘♂️ Tecniche da eseguire
Respirazione Tecniche di tapping Acqua informata o frequenze sonore
Come riequilibrarsi dopo l’autotest

Una volta individuato lo squilibrio, è possibile procedere con il riequilibrio energetico.
Esempi di correzioni:
- Applicazione di un patch fototerapico sul punto testato
- Stimolazione di un punto neurovascolare
- Affermazioni + respirazione consapevole
- Suono o musica a frequenza coerente (es. 432 Hz)
- Tracciamento del meridiano corrispondente
🎯 Suggerimento pratico:
Molti operatori testano ogni mattina quale frequenza, colore o rimedio energetico utilizzare nella giornata per ottimizzare la coerenza bioenergetica.
Errori comuni da evitare
- Autosuggestione: evitare domande troppo cariche emotivamente.
- Stanchezza: testare solo in momenti di lucidità.
- Scarsa idratazione: compromette il segnale muscolare.
- Impazienza: il test funziona meglio in stato di calma.
Caso pratico: scegliere il patch giusto
Una cliente vuole migliorare il sonno ma ha tre patch diversi a disposizione. Tramite autotest con l’anello, ottiene una risposta forte solo su un patch specifico (X39). Dopo 3 notti di applicazione, sonno profondo e risveglio con energia. L’autotest ha permesso di intercettare il bisogno frequenziale reale del corpo, senza tentativi casuali.
Conclusione
L’autotest kinesiologico è una pratica potente, semplice e trasformativa per portare consapevolezza nel corpo e agire in autonomia. Quando eseguito correttamente, consente di individuare squilibri invisibili e suggerisce la strada più adatta per il riequilibrio quotidiano.
Non sostituisce un trattamento professionale, ma ne è un complemento fondamentale nella vita di chi desidera diventare responsabile del proprio benessere.
FAQ – Domande frequenti
1. Chi può fare l’autotest kinesiologico?
Chiunque. Serve un minimo di pratica e attenzione, ma non sono richieste competenze tecniche complesse.
2. È affidabile come il test muscolare fatto da un operatore?
Può esserlo, ma è più soggetto a interferenze mentali. Richiede allenamento e imparzialità.
3. Serve qualche strumento?
No. Le mani e il corpo sono sufficienti. Alcuni usano anche pendoli o tabelle vibrazionali come supporto.
4. Posso testare anche per altri?
L’autotest è pensato per se stessi. Per testare altri è necessario conoscere bene le tecniche professionali.
5. L’autotest può sostituire una visita medica?
No. È uno strumento di auto-consapevolezza, ma non sostituisce la diagnosi medica o il trattamento terapeutico.



